Risarcimento Danni Milano

Quali sono i danni risarcibili?

Studiando il regolamento giuridico è palese come non sempre sia chiaro cosa risulti risarcibile e cosa no, nonostante esistano molte informazioni che si possono rapportare a determinati comportamenti.

In linea generale possiamo dire che tutto quello che è un comportamento colposo, volontario o per incidente, verso terze persone o cose di proprietà altrui porta ad avere delle basi per richiedere e pretendere dei risarcimenti.

Solo che c’è una “regola” che guida tale procedimento di Risarcimento danni Milano, vale a dire che questo va considerato ingiusto per la legge. Questa è la base, perché non è detto che se incolpiamo una terza persona che ci ha offeso, magari durante una lite, la si può denunciare perché non ci ha chiesto scusa o perché, secondo il nostro senso personale, pensiamo che l’altra persona ci abbia offeso ingiustamente.

Se così fosse ci sarebbero continui processi e problemi di vario genere. Il comportamento deve essere comunque palesato e non legato ad altre situazioni di colpevolezza.

Tuttavia esistono molti casi in cui c’è la possibilità di intraprendere una procedura per richiedere un Risarcimento danni Milano, come ad esempio:

• Sinistri stradali
• Inadempimento di un contratto
• Danno patrimoniale
• Sinistri o incidenti sul lavoro
• Danno non patrimoniale
• Danno biologico
• Danno morale
• Danno esistenziale

Si tratta di circostanze di varia natura proprio perché ci sono diversi moti che portano a creare una sorta di lesione a terze persone e proprietà di terzi. C’è da dire che le voci in elenco tendono ad affrontare ulteriori sottocategorie.

Per esempio nel danno biologico, quello dove ci sono lesioni sul fisico, non si parla solo di eventuali problemi legati alla ferita, guarigione o operazioni a cui il soggetto è stato sottoposto, ma anche danni morali per il trauma subito e per eventuali danni permanenti.

Per esempio per un incidente in cui una persona subisce delle fratture ossee alle gambe, a causa di una persona distratta alla guida, il tutto deve essere svolto considerando l’iter medico che è stato eseguito dal “danneggiato” per arrivare poi ai danni morali per il trauma subito e per i danni permanenti, poiché le fratture ossee portano ad avere delle conseguenze anche nel futuro, con eventuali dolori per cambi di stagione o per sforzi intensi, peggiorando con l’avanzare dell’età.

Dunque il danno è palese e ha delle reali conseguenze che devono avere un valido Risarcimento danni Milano. Siccome però molte procedure e atti giudiziari hanno bisogno di diverse comprove è necessario sempre farsi assistere da un legale che possa quantificare e valutare la situazione in modo che il cliente ottenga delle valide perizie che evidenzino lo stato della lesione che ha subito.

Danno morale e danno biologico, sono diversi

C’è chi confonde il danno morale con quello biologico, pensando che entrambi siano la stessa cosa perché prendono in considerazione delle conseguenze “astratte” e non reali.

Tuttavia si parla di due cose totalmente diverse, a volte conseguenziali, ma che restano comunque ben definite per la legge italiana. Vengono infatti specificati per il calcolo del Risarcimento danni Milano che si deve dare a terze persone che hanno subito delle lesioni perché, alla fine, si tratta di circostanze che possono provocare dei danni permanenti.

Vogliamo quindi evidenziare quali sono i reali riferimenti di queste situazioni e come mai diventa necessario che vengano diversificati, perché il soggetto “danneggiato” deve capire quali sono i problemi a cui andrà incontro nel corso degli anni.

Molte persone che hanno intrapreso degli atti processuali, perché hanno avuto dei danni morali e biologici, in fase di giudizio si sono accordate per un rimborso che interessava esclusivamente la parte materiale, quindi magari le lesioni fisiche, poi però, negli anni, i traumi che erano stati causati dall’incidente o dal comportamento lesionante di una terza persona, hanno provocato altri danni risarcibili.

Il danno morale rientra nella sofferenza fisica del dolore che si è provato in modo tangibile, come un percorso terapeutico, la fisioterapia, le sofferenze in fase di operazione e guarigione ecc. Dunque si parla di un problema che il soggetto ha realmente sofferto e che se non fosse stato leso da un comportamento incivile, volontario, colposo o involontario, non avrebbe mai vissuto.

Mentre il danno biologico è la lesione dell’integrità psico-fisica dell’individuo, la quale quindi comporta un cambio comportamentale nel soggetto rapportabile sempre alla condotta che ha provocato la lesione reale verso una terza persona.

Per esempio (tanto per capire come mai sia fondamentale che venga elencato tra i fattori di richiesta di risarcimento) ricordiamo gli atti di bullismo, che oggi purtroppo stanno aumentando, diventando una reale problematica delle nuove generazioni. Una persona che soffre degli atti di bullismo arriva a sviluppare paure, timori, che modificano la sua autostima, rendendola facilmente succube degli altri e possono creare delle situazioni come manie, ossessioni oppure paura da persecuzione: tutti stati psicologici, cioè, che provocano un serio cambio della vita del soggetto e che come tale devono essere modificati, se possibile, con terapie psicologiche.

Tuttavia questo danno biologico si usa per dare una forma di equo Risarcimento dei danni quando ci si ritrova a dover subire non danni fisici, ma psicologici e che come tali aventi una loro valenza nella vita di una persona.

Danni personali permanenti e danni temporanei, cosa sono

Un soggetto che ha un danno permanente può chiedere un risarcimento massimo al soggetto che gli ha causato la lesione, a una polizza assicurativa, alla fabbrica o all’ambiente di lavoro che non lo ha protetto e via dicendo. Tuttavia è vero che i massimali prevedono il rispetto di una tabella, quindi non sempre sono molto alti.

Le polizze hanno infatti sempre un massimale da rispettare prima di poter procedere alla stipula di determinati contratti, ma non possono essere esenti dal risarcimento e, allo stesso tempo, in caso di “truffe”, nel senso che non eroghino i risarcimenti quando è palese che debbano farlo, sono condannabili a livello penale.

In alcuni casi è possibile che per via dell’entità del danno provocato, sia possibile tramutare parte del risarcimento in una condanna in carcere, ma naturalmente ciò può avvenire solo in base agli atti di giudizio e al processo. Non è quindi la persona danneggiata a richiedere e ad avere la possibilità di tramutare il tutto in una condanna che preveda anni di galera.

Altra cosa importante, il risarcimento viene eseguito solo con la certificazione del danno subito e non con quello che pensa il danneggiato.

Cosa fare per aver un Risarcimento danni Milano?

La primissima cosa da fare è quella di avere degli elementi medici che comprovino il danno di salute. Ovviamente in base alle caratteristiche della situazione possono scaturire delle denunce: alcune partono d’ufficio, come ad esempio quelle per gli incidenti sul lavoro per cui diventa necessario chiamare l’ambulanza e l’ospedale in modo da allertare gli enti di vigilanza competenti. Altre volte la querela viene fatta direttamente dal danneggiato con il sostegno di un avvocato: alla fine è necessario che ci siano sempre terze persone che abbiano delle competenze specifiche in materia.

In caso di incidenti sul lavoro che vengono “camuffati” senza chiamare l’ambulanza, il soggetto può eseguire immediatamente la denuncia alle autorità competenti oppure contattando un’ambulanza privatamente, anche chiamandola da casa, prima che trascorrano le 24 ore: trascorso questo lasso di tempo sarà costretto a recarsi da un avvocato.

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