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Risarcimento da infortuni Milano

In Italia c’è una grande attenzione ai danni e agli infortuni sul lavoro i quali sono regolati in modo che venga garantito un supporto ai lavoratori e la possibilità di ottenere un Risarcimento da infortuni Milano.

Purtroppo è anche vero che molti lavoratori, a volte, temono di chiedere un Risarcimento da infortuni Milano per paura di perdere il lavoro: ma un lavoro pericoloso, con una totale mancanza di protezione, è un impegno che volete prendere per davvero? Sfidare nuovamente la sorte in un ambiente che non vi promette nulla, ma che anzi cerca di minacciarvi o di convincervi che la strada delle procedure per il risarcimento, è realmente la strada giusta da seguire?

La risposta è: assolutamente no! Gli ambienti di lavoro devono essere sicuri perché una persona ha il diritto di lavorare e ha anche il dovere di far rispettare tale diritto. Oggi la piaga degli incidenti sul lavoro e delle morti bianche dovrebbe risvegliare le coscienze perché non è giusto che si esca per lavorare per poi non sapere se si tornerà sani o integri a casa.

Ci rendiamo conto che si parla di una situazione dove ognuno di noi deve cercare di proteggersi. Inoltre ci sono infortuni che non sarebbero mai capitati se i soggetti non si fossero trovati nelle condizioni di subire il danno.

Vero è che possiamo parlare di infortuni che capitano perfino quando si cammina su un marciapiede, soprattutto quando il Comune non si è preoccupato di effettuare i dovuti interventi di riqualificazione e sicurezza, tanto che molte persone anziane si sono ritrovate a cadere, inciampare oppure a finire al pronto soccorso per incuria da parte del Comune stesso.

Anche in questo caso è possibile richiedere dei risarcimenti danni perché non vi è stata alcuna prevenzione per queste persone che hanno subito queste tipologie di lesioni. Ad ogni modo, in presenza di danni o di lesioni involontarie, di incidenti dove viene comprovato che se ci fossero state delle azioni di prevenzione, non sarebbero mai capitati, allora è possibile fare la denuncia e intraprendere un’azione per la richiesta di un giusto indennizzo.

Chiariamo però il discorso che si intende per quanto riguarda gli infortuni sul lavoro che sono molti e a cui è dovuta una certa attenzione oltre che una procedura seguita per comprovare la propria situazione e quindi riuscire a garantire una tutela dei diritti che sono stati lesi.

Molto spesso è il “danneggiato” che deve prendere in considerazione il da farsi, ma si consiglia comunque di avere un professionista, come un avvocato, al proprio fianco; poi chiariremo alcune situazioni che possono essere quelle in cui vi riscontrate.

Infortuni sul lavoro: la procedura da seguire

Purtroppo gli infortuni sul lavoro vanno per la maggiore: una situazione realmente problematica di cui se ne parla sempre troppo poco, nel senso che alcuni lavoratori non sono nemmeno a conoscenza di quale sia la procedura da seguire quando avvengono degli incidenti.

Intanto l’ambiente di lavoro, dove il soggetto subisce una lesione, volontaria o involontaria, deve contattare immediatamente un’ambulanza del 118 per prestare ogni forma di sostegno salutare al proprio dipendente ferito. Nel momento in cui non lo fa, il dipendente, potrà effettuare una controdenuncia per omissione di soccorso e per altri 6 reati connessi alla sua persona.

Non appena si chiama l’ambulanza, il servizio sanitario, ha l’obbligo di allertare la polizia e l’ASL che invieranno, in un massimo di un paio di ore, degli ispettori sul luogo di lavoro per valutare la situazione.

In caso di gravi inadempienze queste saranno verbalizzate, andando a controllare anche il più piccolo elemento e la dinamica dell’incidente. Il verbale dunque diventa un elemento che comprova la situazione di gravità del soggetto che è stato ferito.

Da qui poi scattano le procedure processuali. Intanto il dipendente dovrà affidarsi a un avvocato di sua fiducia: quest’ultimo verrà poi pagato dall’azienda che deve dare il risarcimento in base alla richiesta in percentuale che l’avvocato fa. Il cliente o il danneggiato (se lo vogliamo identificare chiaramente) non deve pagare nulla per le competenze offerte dall’avvocato che si è scelto.

Tuttavia si ritroverà a pagare, anticipatamente, le spese mediche che andranno così a sommarsi al risarcimento che dovrà nel caso ricevere. C’è da dire che quando avvengono gli infortuni sul lavoro l’INAIL paga un versamento mensile per tutta la durata della malattia che dunque coprirà le spese mediche e consentirà al lavoratore di avere un sussidio nel tempo di guarigione del danno che ha subito.

Dunque la tutela assistenziale esiste, ma è vero che per alcuni infortuni, che sono molto gravi, come l’affermazione di una disabilità permanente, c’è il rischio di arrivare a qualche anno di atti processuali da seguire. L’INAIL, in un determinato lasso di tempo, svolgerà tutti i controlli medici e calcolerà il punteggio dell’eventuale invalidità permanente: a questo punto si accerterà la responsabilità dell’azienda in cui la persona lavora e il giusto Risarcimento da infortuni Milano che sarà quantificato nel giudizio finale a processo terminato.

Cosa fare se non abbiamo la giusta tutela?

Il tema è molto delicato ed è rivolto a persone che durante il lavoro spesso subiscono delle pressioni psicologiche oppure che hanno delle vere e proprie minacce. C’è una fascia di utenti che a quanto pare è quella che si ritrova maggiormente a non avere una giusta qualità di tutela, vale a dire i giovanissimi e le persone oltre i 60 anni.

I ragazzi spesso intraprendono un lavoro senza avere esperienza nel settore, venendo sottoposti a frasi del genere: “non sapevi far nulla, ti ho dovuto istruire, grazie alla mia azienda ti stai creando un lavoro” … e altre frasi di dubbio valore.

Intanto se siete stati assunti non è per beneficenza, ma perché l’azienda o il datore di lavoro aveva bisogno di voi per arrivare a svolgere determinati compiti e quindi arrivare a ottenere il suo guadagno: quindi non bisogna dire grazie a nessuno. In secondo luogo questi metodi di convincimento, che purtroppo sono molto comuni, avvengono perché il datore di lavoro, il diretto, il responsabile o chi ne fa le veci, sa che probabilmente il suo contesto presenta qualche pecca, magari si richiede del lavoro extra non retribuito oppure un contratto che non rispetta le giuste ore che vengono lavorate.

Questo è quanto si nota da alcune indagini e interviste che cercano di capire quale sia l’andamento lavorativo in Italia.

Per le persone che hanno superato i 60 anni, che hanno bisogno di continuare a lavorare ancora per molti anni, riuscire a trovare lavoro spesso diventa più difficile e quindi in caso di infortuni sono quelli più facili da convincere.

Purtroppo però, in entrambi casi, i danni peggiori li ha il lavoratore che ha subito le lesioni. Per esempio coloro che non hanno un ricovero in ospedale, ma che vengono addirittura rimandati a casa oppure riaccompagnati dicendo che se chiamano l’ambulanza devono dire che si sono fatti male per conto proprio, passano dei problemi, sia perché si parla di danni fisici che devono essere pagati in autonomia, sia perché affermano il falso: le terapie si rivelano spesso costose e non vengono pagate dai datori di lavoro proprio perché hanno coperto la reale situazione. Al dipendente non resta che tenersi il dolore fisico, che potrebbe anche essere permanente. Inoltre non si ha nemmeno la sicurezza di conservare il posto lavoro perché trascorse 48 ore non si ha più la possibilità di denunciare, anzi la denuncia diventa piuttosto difficoltosa e non otterrete un Risarcimento da infortuni Milano.

Nel caso vi ritrovaste in questa situazione, non pensateci due volte a chiamare un’ambulanza dichiarando quel che vi è capitato: se avete ricevuto delle minacce, cosa che purtroppo è possibile oppure venite addirittura accompagnati da parte di alcuni dipendenti o dal responsabile dell’ambiente lavorativo per mettervi pressione, sappiate che questi non hanno il diritto di essere presenti quando siete a colloquio con il medico o gli infermieri.

In questo modo potrete dichiarare quel che accaduto ed eventualmente sporgere una denuncia d’ufficio. In alternativa, entro 48 ore, potrete fare la denuncia presso le autorità competenti in maniera indipendente. Affidandovi a un avvocato di vostra fiducia, potrete infine intraprendere le procedure necessarie per ottenere un Risarcimento da infortuni Milano.

Infortuni sul lavoro: chi si deve denunciare?

La denuncia va fatta in modo indipendente e automaticamente se si segue la procedura diretta. La cosa da fare è sempre denunciare il titolare dell’azienda o l’azienda stessa perché è questa che non ha operato in modo da tutelare il proprio dipendente.

Perfino quando capitano degli incidenti o degli infortuni sul lavoro con colpa del dipendente, il soggetto danneggiato può chiedere un Risarcimento da infortuni Milano perché c’è tutta una procedura da seguire per valutare quale sia la colpa dell’azienda poiché non solo gli ambienti di lavoro devono essere “perfetti” e sicuri, ma c’è anche la collaborazione tra dipendenti che deve essere controllata.

La responsabilità dell’azienda nello scegliere un suo preposto, è che questo deve vigilare, evidenziare e risolvere eventuali competizioni tra dipendenti così da scongiurare situazioni di inadeguatezza nell’ambiente di lavoro. Dunque, in qualche maniera, l’azienda ha sempre una sua responsabilità e come tale avrà un ruolo importante nella richiesta del Risarcimento da infortuni Milano.

Risarcimento, non sempre è economico

Facciamo una piccola premessa: non sempre avviene un Risarcimento da infortuni Milano economico perché è importante che ci sia una quantificazione o qualificazione di quali sono poi i danni che il soggetto o dipendente ha avuto.

Molte volte, se non si parla di invalidità permanenti oppure di lesioni che non sono così tanto gravi da impedire di svolgere un lavoro (per cui la stessa percentuale o punteggio di invalidità rilasciato dall’INAIL non sono elevati), è possibile che l’azienda offra un contratto a tempo indeterminato al soggetto con una diversa mansione lavorativa molto meno pesante.

Questo è un accordo che evita all’azienda di sottostare a un dispendio economico, ma deve essere sempre accettato dal dipendente. Alla fine comunque è preferibile avere il supporto da parte di un avvocato poiché otterrete una tutela legale.

Se il lavoro risulterà meno pesante, il contratto a tempo indeterminato (mentre quello che avevate prima era a tempo determinato, avendo uno stipendio che non è tanto differente dall’altro) allora potreste pensare di effettuare questo cambio.

Ad ogni modo è sempre bene parlare con un avvocato che vi faccia considerare le cose che non notate, come domande che possano chiarirvi le idee. Ad esempio dovreste considerare la reale condizione finanziaria dell’azienda, se ha intenzione di cambiare sede oppure di dichiarare il fallimento e via dicendo.

Nonostante vi possano offrire un posto di lavoro con contratto a tempo indeterminato, questo non significa che l’azienda possa vivere per sempre o non fare dei cambi di società senza rispettare i contratti che sono stati fatti.

Chiedi più pareri legali per un infortunio sul lavoro

Nel lungo percorso giuridico che si segue per arrivare al Risarcimento da infortuni Milano, che potrebbe essere lungo, è necessario che l’avvocato che vi segue vi tenga sempre al corrente di eventuali incontri che vengono fatti con l’azienda e che ci siano degli aggiornamenti. Se dopo un paio di mesi non avete ancora notizie, il consiglio è quello di chiedere ulteriori pareri ad altri avvocati per evitare situazioni di accordo illegale, procedure che vanno a vostro discapito, ma a vantaggio dell’avvocato. Purtroppo sono molte le denunce e le situazioni che hanno mostrato tali situazioni.

Chiedere diversi pareri legali vi farà capire se potete fidarvi o meno del vostro avvocato: se questo si dimostra un incompetente, potrete chiedere un passaggio o un cambio.

Quando si parla di risarcire infortuni sul lavoro dovete essere sempre attentissimi e continuare a seguire la vostra pratica con aggiornamenti mensili e non aspettando mesi e mesi senza sapere cosa stia succedendo e perfino senza sapere a che punto siete. Mai aspettare tanto tempo per non cadere in prescrizioni o vedersi ridurre il risarcimento che vi spetta.

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